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RECLAME per la Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia

  • Pubblicato il: 05/04/2013 - 22:31
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI D'ORIGINE BANCARIA
Articolo a cura di: 
Melania Lunazzi
Locandina mostra

Gorizia. A fine aprile verranno rinnovati i vertici della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia e con il presidente uscente, l’avvocato Franco Obizzi, abbiamo tracciato un profilo di questa realtà della provincia del Nord-Est. L’occasione è l’appena inaugurata esposizione di manifesti e bozzetti della ditta Passero-Chiesa  (1871-1991), visibile fino a settembre nella sede della fondazione stessa, dal titolo Réclame. In vent’anni di attività la fondazione ha erogato 58 milioni di euro e risposto a  8458 richieste di contributo.

Presidente, nella voce arte e cultura ricade il 37% dei vostri investimenti, la percentuale più alta rispetto agli altri tre settori che avete scelto (istruzione e ricerca 21%, crescita giovanile 18% e sviluppo, sanità e assistenza 24%).
Si, negli ultimi due anni un po’ meno, perché nel momento di difficoltà si è preferito dedicare più risorse al sociale, ma storicamente la fondazione di sicuro ha investito molto in arte e cultura. Il picco di erogazioni è stato nel 2009 con 5,9 milioni di euro.
Peraltro siamo sempre riusciti a mantenere un livello discreto, se pensiamo anche alla nostra consistenza, infatti non va dimenticato che l’intera provincia di Gorizia ha 130.000 abitanti, siamo la fondazione bancaria più piccola in relazione alle altre due medesime realtà presenti in questa regione. Il livello alto di investimenti in rapporto al basso numero di abitanti si deve a degli accantonamenti fatti in passato, da oltre dieci anni ormai, e ad un fondo di stabilizzazione delle erogazioni, per evitare degli anni in cui vi fosse eccedenza ed altri in cui vi fosse indisponibilità.

Dal 2007 avete realizzato 13 eventi culturali con più di 60.000 visitatori nella sede che ospita oggi anche la mostra Réclame.
Si la sede in cui ci troviamo ora è quella storica della Cassa di Risparmio di Gorizia, dalla sua nascita (1931). Sette anni fa, la Fondazione Carigo l’ha rilevata, destinando il pianterreno (una sala di circa 600 metri quadrati) a sala espositiva che ospita le mostre del nostro patrimonio, ma anche mostre esterne. E’ stato un passaggio importante, che ci ha consentito appunto di organizzare anche eventi nostri e non solo di finanziare eventi esterni. Quella appena inaugurata è una mostra che proviene da un acquisto recente avvenuto tra il 2005 e il 2007 in due lotti, per più di trecento manifesti originali.

Come vi muovete per le vostre politiche d’acquisto e come è accaduto che veniste a sapere di questa asta?
Le politiche di acquisto sono sempre orientate al territorio, puntiamo dunque a rilevare opere che riguardano storicamente o artisticamente la nostra provincia/regione e siccome i mezzi non sono molti ci siamo posti dei paletti molto precisi. Nel caso di questi manifesti della ditta Passero - Chiesa, si trattava di opere presentate da una casa d’asta di Trieste, offerti in vendita a singoli pezzi. Ovviamente, trattandosi di opere riproducibili, non avendo in sé un grande valore, si era manifestato un grande interesse all’acquisto da parte di singoli ed è per questo che la Soprintendenza ai beni archivistici ha sottoposto l’asta ad un vincolo, stabilendo che tutti i manifesti e bozzetti venissero venduti in un lotto unico, togliendo così dalla possibilità di acquisto la maggior parte degli interessati. Noi eravamo stati contattati dalla direttrice dei Musei Provinciali di Gorizia cui si era rivolta la Soprintendenza e trattandosi di opere di interesse regionale - la Passero - Chiesa nacque a Udine, ma poi aprì uno stabilimento anche a Monfalcone (che è in provincia di Gorizia, ndr) - rientrava sicuramente nei nostri interessi. In più gli artisti che avevano collaborato con l’azienda erano artisti regionali, alcuni addirittura della nostra provincia, come Tullio Crali e Gino De Finetti.

Normalmente avete degli esperti che vi fanno delle segnalazioni?
Le segnalazioni possono giungere da qualsiasi parte, non c’è nessun limite. Non seguiamo assiduamente tutte le aste però a volte ci capitano dei cataloghi e se ci sono opere che hanno una relazione con il nostro territorio partecipiamo. Ovviamente se qualcosa ci interessa contattiamo degli esperti per un parere.

Da quanto tempo è presidente della CARIGO?
Dal 1994, infatti sono in scadenza. Con questa mostra finisco anche il mandato. A fine aprile ci sarà il consiglio di indirizzo per la nuova nomina. Mi auguro che la linea intrapresa fino ad ora venga proseguita. Sono convinto che la cultura intesa nel senso più ampio, includendo la ricerca scientifica e l’ambiente, possano essere un notevole motore di sviluppo economico.

In questi vent’anni ha visto proprio crescere la fondazione
Si, siamo partiti proprio dal nulla, in quel momento, nel 1992, la fondazione era proprietaria del 100% delle azioni della Cassa di risparmio e quindi usufruiva soltanto dei ricavi che provenivano dal dividendo di quella cassa, che era abbastanza modesto. Poi invece sono arrivate una serie di operazioni, con una lunga trafila di cambi prima con Casse Venete, confluite poi nel Gruppo Cardine, poi in San Paolo, poi Intesa San Paolo, quindi ne abbiamo fatta di strada e siamo riusciti anche ad avere un gettito annuo sicuramente più ragguardevole.

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