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PROGETTI DI QUALITA’ PER LO SVILUPPO ECONOMICO, CULTURALE E SOCIALE DEI TERRITORI

  • Pubblicato il: 14/10/2015 - 22:26
Autore/i: 
Rubrica: 
SPECIALI
Articolo a cura di: 
Roberto Reggi

SPECIALE VALORIZZAZIONE DEGLI IMMOBILI PUBBLICI E SVILUPPO TERRITORIALE. Rinnovata alleanza Stato-Territorio per promuovere iniziative di sviluppo immobiliare. L’Agenzia del Demanio è al servizio degli Enti locali  
 
 
La valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico può e deve diventare uno strumento per realizzare progetti culturali e sociali nelle città, una straordinaria occasione di rigenerazione urbana offerta ai cittadini, alle associazioni e alle imprese. Oggi, infatti, i beni pubblici inutilizzati non possono più restare un mero costo per lo Stato o essere considerati solo sotto il profilo economico, ma sono una risorsa strategica in grado di generare anche valore culturale e sociale per i territori.  Solo partendo però da una concezione unitaria di asset pubblico, che riunisca tutti i patrimoni dei diversi Enti, è possibile realizzare progetti importanti per lo sviluppo locale del nostro Paese.
In questo scenario, compito dell’Agenzia del Demanio è di promuovere percorsi virtuosi di rigenerazione urbana, sottraendo i beni pubblici al degrado e all’abbandono per restituirli alla comunità locale con progetti di qualità che abbiano un forte impatto sociale e occupazionale.
L’impegno preso in questo senso è volto a fornire supporto agli Enti territoriali, in termini di know-how e competenze, nei processi di valorizzazione che coinvolgono beni di loro proprietà.
 
Altro elemento, a cui l’Agenzia tiene particolarmente, è il coinvolgimento della cittadinanza. La partecipazione della comunità nella definizione del cambio di destinazione d’uso di uno o più immobili è, infatti, un passaggio necessario per avviare efficaci processi di rigenerazione urbana in grado di soddisfare le esigenze della comunità. Inoltre, la partecipazione preventiva, attraverso la consultazione pubblica, è uno strumento per capire quali risorse è possibile reperire dal mercato privato, senza utilizzare gli ormai scarsi fondi pubblici.
Una consultazione pubblica è stata avviata, ad esempio, per il progetto Valore Paese-Fari, un’iniziativa che propone al mercato, in concessione di valorizzazione fino a 50 anni, un portafoglio di 11 fari di proprietà dello Stato, di cui 7 in gestione all’Agenzia del Demanio e 4 al Ministero della Difesa. In soli due mesi, dal 10 giugno al 10 agosto, sono arrivati oltre 1100 contatti tra idee, proposte progettuali e vere e proprie manifestazioni di interesse per il recupero e riuso degli 11 fari. La maggior parte dei partecipanti si è espressa a favore di una valorizzazione secondo un modello di lighthouse accomodation  rispettoso del paesaggio, insieme ad altre attività complementari e servizi di tipo ricreativo, sociale, culturale e per lo sport. Sulla base delle indicazioni arrivate è stato possibile costruire i bandi di gara, in pubblicazione dal 12 ottobre, in linea con le aspettative del mondo privato e con le esigenze della comunità locale.
 
L’Agenzia sta, inoltre, completando il processo di trasferimento di beni di proprietà dello Stato agli Enti Territoriali che ne hanno fatto richiesta, a fronte di un progetto di recupero non solo economico ma anche culturale. Oltre il 50% dei beni richiesti con il federalismo demaniale sono stati già trasferiti in tutta Italia con un piano di riqualificazione dal grande impatto sociale.
 
Un input forte ai processi di rigenerazione urbana è dato anche dagli articoli 24 e 26 dello Sblocca Italia, due strumenti innovativi e flessibili per la promozione di iniziative di sviluppo immobiliare.
In particolare, l’art. 26 prevede che si possa richiedere utilizzo di un immobile statale abbandonato e che vengano assicurate forme di semplificazione per giungere rapidamente alla valorizzazione urbanistica degli immobili. All’Agenzia del Demanio è attribuito il compito di valutare e gestire le richieste di assegnazione delle amministrazioni comunali, anche per conto di privati interessati all’utilizzo dei beni, mentre le amministrazioni sono protagoniste attraverso la presentazione di proposte progettuali. I Comuni possono così stimolare operazioni di partenariato istituzionale, funzionali al soddisfacimento delle esigenze dei territori, sia in termini di riutilizzi per finalità di interesse pubblico ad esempio il social housing, sia in termini di individuazione di nuove funzioni. Parallelamente, l’art. 24 dello Sblocca Italia, il cosiddetto “Baratto Amministrativo”, fornisce ai cittadini nuovi strumenti di partecipazione per il recupero di immobili e aree inutilizzate di proprietà degli Enti e, in generale, per la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano, a fronte della definizione da parte dei Comuni dei criteri e delle condizioni di realizzazione degli interventi.
 
Altro fronte è la gestione ottimale degli edifici pubblici in uso alle pubbliche amministrazioni centrali, in un’ottica di riduzione della spesa pubblica. E’ in corso da parte del Governo un’operazione di riduzione del 30% degli spazi in uso alla pubblica amministrazione centrale e del 50% delle locazioni passive. Lo Stato paga 915 milioni all’anno in spesa di affitto ai privati per svolgere funzioni pubbliche e contemporaneamente possiede molti immobili vuoti o non utilizzati. Da qui nasce la necessità, in ogni provincia, di realizzare un “polo territoriale di governo”, come quello già avviato a Chieti, dove tutte le funzioni pubbliche dell’amministrazione centrale, insieme a quella locale, si integrano insieme. Si tratta del cosiddetto Federal Building, che esiste in altri paesi, negli Stati Uniti in maniera particolare, dove concentrando in uno o pochi immobili la funzione pubblica, si risparmiano risorse nella gestione e si rende più efficiente un servizio alla comunità.
 
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Roberto Reggi è Direttore dell’Agenzia del Demanio