Musei e aree archeologiche in crisi: in calo turismo e visitatori
Roma. Diminuiscono perfino al Colosseo: 5,201milioni di visitatori nel 2012, con un meno 3,66% rispetto al 2011. A Villa d’Este (Tivoli) il calo ha raggiunto il 14,25% (e incasso ridotto del 37%), ma il recordo negativo spetta a Villa Adriana: meno 2,67% di ingressi ma crollo degli introiti del 43%. Sensibile riduzione dei visitatori anche per le eccellenze della Galleria Borghese (meno 2,3%), Castel Sant’Angelo (meno 8,3%), circuito delle Terme di Caracalla che comprende anche i luoghi simbolo dell’Appia Antica, al sistema del Museo Nazionale Romano con Palazzo Massimo, Palazzo Altemps, Crypta Balbi, Terme di Diocleziano. Il Colosseo resta comunque al primo posto in Italia per numero di visitatori nonostante la diminuzione, ma aumenta gli incassi a quota 37,400mila euro (oltre il doppio di Pompei dove però restano stabili gli ingressi) perché sono stati drasticamente ridotti i biglietti omaggio. I dati vengono dall’Ufficio Statistica del Mibac che ha reso note le cifre del 2012. L’emorragia investe tutta l’Italia con rare eccezioni. Per Roma e il Lazio la diminuzione dei visitatori è stata del 3,1%. Per gli incassi si deve ovunque tener conto della percentuale pesante di ingressi gratuiti: nel Lazio oltre 10 milioni su un totale di 16,978milioni. Del resto il Pantheon di Roma è gratis per tutti e supera perfino il Colosseo con quasi 6,5 milioni di visitatori. Naturalmente si sta pensando di fare un ingresso proprio come al Colosseo, gratuito fino a una decina d’anni fa. La situazione è allarmante dappertutto; al Sud, e in particolare in Campania, Calabria e Sicilia, pesano la chiusura di molte aree archeologiche e la drastica riduzione degli orari dei musei.
da Il Giornale dell'Arte, edizione online, 9 marzo 2013