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Musei aperti al cambiamento Prospettive, politiche e pratiche a confronto

  • Pubblicato il: 15/05/2017 - 15:36
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CONSIGLI DI LETTURA
Articolo a cura di: 
Elena Lombardo

Quali sono le sfide che le istituzioni culturali si trovano ad affrontare nella società contemporanea? Cosa significa aprirsi al cambiamento per accogliere le istanze, necessità, aspettative dei territori e comunità i riferimento?  Nel parla il recente  volume «Musei aperti al cambiamento Prospettive, politiche e pratiche a confronto», nato nell’ambito di un progetto di formazione di durata triennale, curato dall’associazione culturale Heritage Experience e da ECCOM – Centro Europeo per l’organizzazione e il Management,  per  contribuire al confronto su nuove prospettive, frutto di  soluzioni e  progetti implementati a livello locale.
 


 
Il volume «Musei aperti al cambiamento Prospettive, politiche e pratiche a confronto» nasce nell’ambito di un progetto di formazione di durata triennale, curato dall’associazione culturale Heritage Experience e da ECCOM – Centro Europeo per l’organizzazione e il Management Culturale, in collaborazione con la Provincia di Latina e la Regione Lazio e il patrocinio di ICOM Italia.
Il percorso formativo ha lavorato sullo sviluppo delle competenze professionali e relazionali degli operatori culturali del territorio stimolando dense riflessioni sul tema della valorizzazione culturale, dell’innovazione e della qualità dei servizi mettendo al centro aspetti quali l’accessibilità, l’inclusione e la sostenibilità culturale.
Partendo da questa esperienza estremamente pratica e territorialmente circoscritta, il volume raccoglie contributi di professionisti del mondo della cultura (Dino Angelaccio, Cristina Da Milano, Elisabetta Falchetti, Vito Lattanzi, Lorenza Merzagora, Cecilia Sodano e Lucrezia Ungaro) cercando di rispondere a domande di ampio respiro e complessità: cosa significa oggi per le istituzioni culturali italiane aprirsi al cambiamento? Cosa si intende per rinnovamento della missione e funzione dei musei? Come agire a livello locale e proporre nuovi modelli di governance territoriale?
Il tema del futuro dei Musei, o meglio, dei Musei del futuro raccoglie contributi in modo trasversale, evidenziando la centralità del dibattito e riassumendo quello che Elisabetta Falchetti definisce: «il dilemma dei musei in questo periodo di transizione, che obbliga a ridiscutere esistenza e ruoli storici, ripensare missioni, attività e forme di gestione, individuare nuovi significati e rapporti con le comunità di appartenenza».
Per questo il volume dichiara di voler supportare i professionisti della cultura: «invitandoli a sviluppare nuove sinergie, attivare approcci interdisciplinari e instaurare un dialogo costruttivo con gli attori del territorio» indicando metodologie, strumenti operativi e buone pratiche.
A farla da padrone ci sono termini come sostenibilità che a partire da Agenda 21, progetto strategico per lo sviluppo sostenibile nato in occasione dell’ Earth Summit di Rio de Janeiro (1992), è entrato di diritto anche nel vocabolario di musei ed istituzioni culturali. Sostenibilità degli obiettivi e dei metodi, dallo sviluppo dei programmi fino agli aspetti gestionali, sostenuta anche da UNESCO e ICOM nel documento integrato (2015) sul ruolo dei musei moderni nella sostenibilità e nel cambiamento sociale.
Si parla dunque di musei per la sostenibilità ma anche di musei sostenibili, si parla di impatti reali e contributi educativi, economici e sociali sia a livello locale che globale, di valore pubblico in termini di benessere e di costruzione di conoscenza facendo riferimento a report della Museum Association come «More than worth it» e  «Museums Change Lives».
Altre parole guida del volume, sono accessibilità e audience development, con excursus teorici su concetti in evoluzione che vengono esplosi in alcuni capitoli dedicati all’esperienza locale dei musei della provincia di Latina e dei percorsi di valorizzazione e formazione culturali messi in atto dalla Sovraintenza capitolina.
Si parla di paesaggi culturali, di salvaguardia del patrimonio e della “Heritage Community” introdotta dalla Convenzione di Faro, ma anche di marketing culturale come processo sociale, dell’importanza di nutrire le relazioni e del ruolo delle comunità culturali nell’era dei social media – si veda il rapporto CIVITA #Social Museum. Social Media tra post e tweet.
In ultimo viene affrontato il tema delle competenze professionali all’interno di istituzioni culturali che fanno parte di “sistemi in movimento” e per questo suscettibili di continui cambiamenti legati alle trasformazioni del contesto socio-economico e culturale.  Una riflessione che forse giustifica la scelta di affrontare il tema del “futuro” con un approccio olistico che al contempo evidenzia le diverse angolature e punti caldi del cambiamento in atto.
 
Musei aperti al cambiamento Prospettive, politiche e pratiche a confronto
Aa.Vv. Curatori: G. Cotroneo, M.F. Guida, M. Mandosi
Anno Edizione: 2017
Pagine 128
Casa Editrice: Espera Edizioni
Argomento: Archeologia e tutela del patrimonio archeologico - Saggi e Ricerche
ISBN:9788894158250
 
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