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La TAC di Donatello

  • Pubblicato il: 25/10/2013 - 10:53
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Anna Follo

Venaria Reale (TO). Dal mese di luglio i Laboratori Scientifici del CCR, il Centro di Conservazione e Restauro ospitato nelle scuderie juvarriane della Reggia di Venaria Reale, hanno compiuto una serie di analisi diagnostiche, sul Crocifisso di Donatello proveniente dalla Chiesa dei Servi di Padova.
L’acquisizione dei dati per la tomografia completa è durata più di 150 ore, ma le immagini così acquisite permetteranno di esplorare l’interno della scultura e di aggiungere nuovi elementi conoscitivi in merito alla tecnica di realizzazione, ai materiali e alla storia conservativa del Crocifisso, attribuito a Donatello dal prof. Francesco Caglioti dell'Università di Napoli e oggetto di una curiosa leggenda, è infatti soprannominato il Crocifisso dei Miracoli.
La scultura lignea, scolpita nel pioppo e alta due metri, sudò sangue dalla parte sinistra del petto per quasi 15 giorni nel febbraio del 1512. La fama della statua miracolosa ha sempre oscurato l'importanza artistica dell'opera, tanto che solo 2006 si iniziò a studiarlo con maggiore attenzione finché Francesco Cagliotti, uno dei maggiori studiosi dell'opera di Donatello, confermò la paternità del crocifisso miracoloso a Donato Bardi.
Le indagini, condotte nell’ambito del progetto di ricerca neu_ART, sono state rese possibili grazie alla disponibilità della Curia di Padova e al supporto delle Soprintendenze competenti: la Soprintendente Marica Mercalli ed Elisabetta Francescutti, a cui spetta la Direzione Lavori dell’intervento. Ha inoltre collaborato all’intervento la Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici del Friuli Venezia Giulia diretta da Luca Caburlotto: tutte le operazioni sono state infatti condotte da Angelo Pizzolongo e Catia Michielan presso il laboratorio di restauro della Soprintendenza stessa.

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