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La strategia culturale della Regione Lombardia: imprese culturali e creative a sostegno della valorizzazione del Patrimonio culturale

  • Pubblicato il: 15/03/2016 - 23:40
Autore/i: 
Rubrica: 
STUDI E RICERCHE
Articolo a cura di: 
Neve Mazzoleni

Abbiamo messo in fila una serie di iniziative che la Regione Lombardia sta promuovendo da diversi mesi, con l’immissione di risorse cospicue per il sistema culturale, unite all’invito all’attivazione territoriale e moltiplicazione delle opportunità tramite sinergie e partnership di attori locali. Una visione di lungo periodo che parte dall’ascolto, sta liberando energie e dando visibilità a progetti imprenditoriali di alto profilo. Un messaggio per tutti: con la Cultura si fa sistema ed economia
 
 
Milano. Una concentrazione di fondi e opportunità per le imprese culturali e creative, dove il fine ultimo è creare sistema ed economia intorno al Patrimonio Culturale. La Regione Lombardia sta investendo risorse e competenze nella creazione di un’offerta di finanziamenti di altissimo livello per muovere le migliori intelligenze imprenditoriali, circa 68.632 ICC (Imprese Culturali Creative), dando un segnale chiaro: con la Cultura si può uscire dalla crisi. Una considerazione che parte dal fatto che la Lombardia, con 175.580 occupati nel settore culturale e creativo (fonte: European Cluster Observatory 2013), è terza dopo la regione di Parigi e di Londra.
I fondi a disposizione per il settore culturale si sono ridotti a 10 milioni per l’esercizio corrente (sino a prima del 2011 erano 30milioni), situazione che ha orientato l’Ente verso una più mirata strategia di erogazione,  massimizzando i fondi europei, i fondi compartecipati, i fondi regionali costruendo l’offerta con  soggetti diversi  e aprendosi a iniziative dal basso.  Non solo  restauri e conservazione per i Beni Culturali quindi, nonostante la Regione abbia creato il Fondo di rotazione che dal 2005 al 2014 ha immesso 59 milioni di Euro per 378 progetti con un ammontare complessivo di 130 milioni di Euro, destinato a soggetti - sia Enti pubblici (47%) ed enti privati (40% ecclesiastici e 13% altre tipologie di enti privati)- che operano in campo culturale per la valorizzazione e conservazione di immobili e mobili di interesse pubblico culturale. Si lavora  sul piano della valorizzazione anche attraverso una gestione manageriale sostenibile.  Un esempio chiaro di questa filosofia è il bando InnovaCultura che ha messo allo stesso tavolo Regione Lombardia, Fondazione Cariplo, UnionCamere Lombardia e tre Camere di Commercio (Milano, Monza Brianza, Lecco),  per sostenere l’innovazione dell’offerta e l’ampliamento del pubblico del comparto cultura con contributi a fondo perduto alle istituzioni culturali per l’acquisto di prodotti e servizi ad hoc forniti da una o più imprese culturali e creative. 24 i progetti  finanziati,  diffusi nelle province lombarde.
L’ avviso pubblico per la selezione di progetti di valorizzazione del patrimonio conservati  negli istituti e luoghi della cultura in vista di Expo 2015 invece ha permesso l’erogazione di 4.425.000 Euro con 20 progetti finanziati su un totale di 219 candidature, che toccano un totale 52.547.617 Euro. L’azione  ha permesso di catalizzare energie e restituire alla pubblica fruizione porzioni di Patrimonio di grande valore simbolico, oltre l’euforia di Expo. Ad esempio, fra le altre,  la riapertura degli appartamenti reali e delle pertinenze della Villa Reale di Monza, oppure la valorizzazione del Ma*Ga e del sistema culturale cittadino officina contemporanea di Gallarate; la valorizzazione integrata con servizi aggiuntivi per la riapertura dell’Accademia Carrara di Bergamo; infine la creazione per la città di Varese di un sistema museale integrato con il Sito UNESCO del Sacro Monte, supportato da un biglietto unico e comunicazione con supporti digitali e applicativi in città.  Presupposti dell’azione la messa in rete su base tematica o territoriale, unita all’idea  della sostenibilità e non più del finanziamento a fondo perduto erogato a copertura totale.
Sicuramente il Libro Verde 2010 promosso dalla Commissione Europea ha ispirato la Regione, sebbene da anni fosse già orientata verso azioni di rete, come dimostra  la Legge Regionale n. 35 del 1995 per la promozione, il coordinamento e lo sviluppo di sistemi integrati di beni e servizi culturali, che ha posto i presupposti per la Governance maturati fino ad oggi.  La Cultura è considerata un asse strategico per la politica regionale, tanto che la Direzione preposta siede nella macro-commissione accanto al Turismo e Agricoltura, riflettendo una visione più ampiamente integrata dei comparti produttivi.
Nella cornice del BIT, Borsa Internazionale del Turismo, la Regione Lombardia ha presentato il Bando per attrattori turistico-culturali e naturali, una nuova linea di finanziamento che mette a sistema la rete delle piccole e media imprese  dei servizi turistici con quelli culturali, per la valorizzazione dei Siti Unesco regionali e il Patrimonio lirico regionale. Quattro milioni di Euro dai POR-FESR della programmazione 2014-2020, relativi allo sviluppo della piccola e media impresa. Un co-finanziamento al 50% fino al massimo di 300.000 Euro a progetto (si parla quindi di progetti con budget fino a 600.000 Euro). I soggetti che possono applicare devono costituire un partenariato di minimo 4 soggetti (di cui professionisti, associazioni iscritte al REA, imprese), due dei quali devono rappresentare i settori di riferimento.  Il bando, pubblicato dal 4 dicembre è  aperto fino al 15 aprile.
Il POR- FESR per il nuovo ciclo 2014-2020 si è molto semplificato rispetto al ciclo precedente, stanziando per la Direzione Generale Culture, Identità e Autonomie 10 milioni di Euro. Solo per l’avviso pubblico degli attrattori sono stanziati 2 milioni, raddoppiati grazie alla collaborazione della Direzione Generale Sviluppo Economico. Nuove relazioni con realtà operanti sul territorio con un dialogo diretto, non intermediato dalle province, ormai in smantellamento.  Nonostante la difficoltà dell’individuazione dei Capofila, la Regione ha fissato dei principi di riferimento, come il Codice ATECO per selezionare gli applicanti, con un complesso lavoro di selezione e classifica dei progetti proponenti.  Accanto a queste opportunità, la Regione sempre più si pone il tema dell’accompagnamento , inteso non come accompagnamento e incubazione, compito che lascia a partner  come Fondazione Fitzcarraldo e Avanzi, ma piuttosto inteso come formazione per l’accesso ai bandi e alla candidatura. La progettazione è una professione che comporta  costi per la ricerca, per la stesura del documento progettuale e per la scrittura delle application. Nel caso di mancanza di selezione, rimangono a carico delle organizzazioni applicanti. Per questo  la Lombardia sta pensando di stanziare fondi per la fase di progettazione, a supporto delle realtà imprenditive nascenti.
La programmazione POR-FESR per il precedente ciclo 2007-2013 è stata completamente programmata e stanziata, quindi non sono state restituite alla Comunità Europea risorse preziose. Questo è stato possibile grazie a un costante monitoraggio dei residui e di programmazioni efficaci pensate anche in corso del periodo, con iniziative come il progetto di digitalizzazione per biblioteche ed archivi, bandi e borse di studio di ricerca per le Università su temi legati al Patrimonio Culturale (2 milioni di Euro) e l’attivazione del progetto Learning week nel 2014 ,  una settimana di sospensione delle attività didattiche ministeriali a favore di attività extra-scolastiche gestite su un catalogo di quasi 600 proposte formative per scuole primarie a disposizione per gli insegnanti, tutte concentrate in siti di interesse culturale, dove i ragazzi potevano imparare lavorando. Quasi una forma anticipata della «Buona Scuola».
Altri fiori all’occhiello della strategia culturale regionale sono il riconoscimento dei Musei attraverso un set di standard che ha permesso di monitorarne 188 su 400 realtà (Il Mibact ancora non ha adottato questo modello di certificazione) e la nascita dell’ l’Abbonamento Musei Lombardia Milano: 90 musei aderenti, fra i quali 24 a Milano e 66 distribuiti nelle altre province, con un’unica tessera che permette accesso libero e illimitato a musei e siti di interesse storico e culturale, valida 365 giorni. con possibilità di integrazione con altre tessere di tecnologia compatibile. L’iniziativa nasce grazie a un protocollo di intesa siglato con la Regione Piemonte, primo Ente territoriale ad aver ideato e promosso tale iniziativa già 20 anni fa, e che detiene il primato  con 100.000 abbonati e 200 musei aderenti grazie al lavoro dell’’Associazione Torino Città Capitale Europea,  che sarà la struttura operativa e gestore anche per la Lombardia. Lanciato solo a maggio 2015, l’Abbonamento ha già raccolto in Lombardia 12.000 iscritti. Dall’esperienza  piemontese, si è potuto osservare che la fidelizzazione rimane fissa al 60%, che i Musei ne traggono beneficio per la massimizzazione della visibilità; l’abbonamento è un ottimo data base di studio che consente di osservare le tendenze del consumo culturale. Per la promozione si sta pensando ad intese con  tour operator che possano integrare la  tessera, che costa solo 45 Euro,  nei pacchetti viaggio, oppure nelle convenzioni con Collegi e Campus universitari,  nonché imputarla al Bonus Giovani voluto dal Governo Renzi, come attivatore alla fruizione culturale. Un dialogo con la Regione Liguria è già stato aperto dall’Associazione Torino Città Capitale  per includerla nel raggio di azione dell’Abbonamento, proprio per confermare la strategia sinergica, ma anche come strumento di inclusione sociale se pensato in abbinamento al permesso di soggiorno. 
«L’azione politica del mio Assessorato – ha spiegato l’assessore alle Culture, Identità e Autonomie di Regione Lombardia Cristina Cappellini – è improntata alla massima valorizzazione dell’immenso patrimonio culturale presente in tutti i territori lombardi. Per raggiungere questo importante e difficile obiettivo sin dal primo giorno del mio mandato abbiamo deciso di rendere l’ascolto degli stakeholder parte integrante del nostro lavoro. Per questo abbiamo avviato il progetto ‘Culture in Cammino’ che ci ha permesso di andare in tutte le province lombarde e incontrare diverse associazioni, cittadini, amministrazioni locali con le quali costantemente si è discusso su quali fossero le priorità da portare avanti. E’ stato un lavoro intenso, ma sicuramente importante grazie al quale si sono potute mettere in campo tutta una serie di azioni molto apprezzate di territori e che hanno dato un nuovo slancio alle culture lombarde».
Ma la vera notizia è  che a brevissimo la Regione varerà la Legge unica in materia culturale, accorpando le attuali 21 Leggi (nate dagli Anni Ottanta ad oggi) e superando la Regione Puglia che ne ha due (una per il Patrimonio culturale; la seconda per lo spettacolo e attività di valorizzazione). Saranno quindi previste nuove norme per regolare la nascita delle Imprese Culturali e Creative, il Patrimonio UNESCO e il Patrimonio Archeologico, che negli ultimi 10anni ha permesso di avviare 100 cantieri per riscoprire la città romana di Milano. Anche il Patrimonio intangibile continua ad essere valorizzato attraverso l’Archivio AESS, che mappa tutti i beni immateriali della Regione, al quale si aggiunge anche la partecipazione all’Inventario del Patrimonio Immateriale delle Regioni alpine, ma si vuole raggiungere il riconoscimento UNESCO per la Lombardia come faro del patrimonio immateriale.

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