Il riflesso della natura
Lens, Crans - Montana (CH). Cosa succede se un’architettura ultra-contemporanea va ad abitare ad alta quota, nel bel mezzo di un paesaggio alpino? Probabilmente il risultato sarà forte e la sfida sarà il dialogo con la tradizione locale. Ma, se si unisce all’energia dell’arte un pacato ascolto e un’ attenzione verso il paesaggio, allora la progettazione del nuovo nell’esistente sarà, oltre che innovativa, sostenibile e responsabile, capace di dialogare e riflettere la pluralità del territorio.
E’ quanto è successo a Crans-Montana, nel comune di Lens in Svizzera, con il nuovo centro d’arte della Fondazione Pierre Arnaud, istituita nel 2007 in memoria dell’omonimo collezionista e mecenate con lo scopo di promuovere l’arte, con particolare riferimento all’arte vallesana, in un più ampio respiro internazionale. La Fondazione, finanziata da donazioni private e sostenuta dal Commune de Lens, dalla Loterie Romande Valais e dalla Fondation du Casino de Crans-Montana, in vista della sua prossima apertura, scalda già i motori con l’annuncio di una ricchissima programmazione che vedrà protagonisti per i primi 5 anni di attività i maestri deldivisionismo, del realismo, del romanticismo, del simbolismo e dell’espressionismo.
Il centro d’arte aprirà le sue porte nel 2013 e l’edificio che lo ospiterà, nel suo imponente (ma timido) aspetto, rappresenta una perfetta sintesi tra architettura, sostenibilità energetica e paesaggio.
Realizzato grazie ad un sistema, denominato Face InTec®, che permette di garantire l'isolamento termico producendo al contempo energia, l’edificio, nonostante il suo aspetto hi-tech si immerge con estrema naturalezza nel paesaggio, connotato e stratificato.
L’architetto è Jean-Pierre Emery, «archistar locale», e ha elaborato un progetto straordinario nel quale l'edificio scompare sotto un tetto-giardino che sul lato posteriore si ricongiunge con una leggera pendenza alla strada. Di contro si staglia però la facciata meridionale realizzata secondo un procedimento innovativo che permette di coniugare efficienza energetica e dimensione estetica e che vede 250 m2 ricoperti con ventun pannelli fotovoltaici delle dimensioni di 10 x 1,21 m.
L’edificio risponde a tutti i rigidi requisiti imposti dalla fondazione e come richiesto, produce energia grazie a pannelli fotovoltaici – che produrranno in media 15 000 kWh l'anno, quanto basta per soddisfare il fabbisogno energetico per l'illuminazione del centro d'arte-, garantisce un isolamento termico ottimale per le opere d'arte, soddisfa lo standard «Minergie», lascia penetrare la luce necessaria per valorizzare le opere esposte.
«Per la Fondazione era essenziale avere a disposizione un centro d'arte moderno, elegante e che al tempo stesso rispondesse a criteri di alta efficienza energetica» sottolinea Daniel Salzmann, vice presidente della Fondazione Pierre Arnaud.
Ma alla funzionalità si unisce la sensibilità estetica e il design: le pareti specchianti sviluppano un gioco di riflessi tale da catturare una porzione di cielo, il panorama del lago e delle montagne circostanti, creando una sensazione di totale coinvolgimento e immersione nel paesaggio, sintesi perfetta tra artificio e natura.
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