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Gallerie dell'Accademia più «smart» e «social»

  • Pubblicato il: 10/01/2015 - 12:35
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Articolo a cura di: 
Stefania Crobe
Rendering del progetto del nuovo allestimento al piano terra

Roma. Un museo del passato più inclusivo e tecnologico, che sappia accogliere il pubblico del futuro. Questo il punto di incontro per il «matrimonio felice» tra Samsung, leader mondiale nella tecnologia digitale, e Fondazione Venetian Heritage per il grande progetto di allestimento e riapertura di cinque sale delle Gallerie dell'Accademia di Venezia, che restituirà al pubblico le opere, sinora penalizzate dalla carenza di spazi, di Pietro da Cortona, Gianbattista Tiepolo, Luca Giordano, Nicolas Régnier e molti altri protagonisti della pittura dal Sei all'Ottocentoin tempo per Expo 2015 e la prossima Biennale di Arti Visive.

Un lavoro corale, nel quadro del programma congiunto Unesco-Comitati privati internazionali per Venezia, presentato oggi nella sede del Mibact di via del Collegio Romano alla presenza del ministro Dario Franceschini, del sottosegretario Ilaria Borletti Buitoni, della soprintendente al Polo Museale Veneziano Giovanna Damiani, del responsabile marketing e relazioni esterne di Samsung Electronics Italia, Mario Levratto, e di Toto Bergamo Rossi, direttore di Venetian Heritage, l’organizzazione americana non profit con sedi a New York e a Venezia che opera per la salvaguardia della cultura veneziana e, per l'occasione, trait d'union tra l'azienda sudcoreana e il Polo Museale Veneziano.

L'intervento di cooperazione pubblico-privato, se da un lato mira alla riapertura di cinque (su undici) sale nell'ala restaurata al pian terreno delle Grandi Gallerie dell’Accademia, dall'altro dota il museo di un ricco e innovativo apparato tecnologico firmato Samsung  per renderlo più «smart» e «social», permettendo ai visitatori di tutto il mondo di scoprirne i tesori e comprenderne la storia.
«Un intervento di grande rilevanza, chiosa il ministro Franceschini nel suo breve e fuggitivo intervento, che rende accessibile un patrimonio rimasto escluso per molto tempo e che ribadisce la valorizzazione del rapporto tra pubblico e privato del governo Renzi, rafforzato dagli incentivi fiscali, attraverso l'ArtBonus innanzitutto. Pur essendo questa un'iniziativa ex ante».

Anche Ilaria Borletti Buitoni ribadisce la necessità di un «tasso di responsabilità sociale» da parte delle imprese e dei privati tout court, in un momento in cui la salvaguardia e la valorizzazione dei beni culturali, con uno Stato costantemente in spending review e incapace di farsi carico delle urgenze, così come dell'ordinario, passa inevitabilmente attraverso la cooperazione. «Samsung e Venetian Heritage rappresentano un esempio virtuoso. Solo attraverso una tale sinergia può partire una nuova rete per la salvaguardia del patrimonio».

«Un progetto all'avanguardia, aggiunge la soprintendente Damiani, per i nativi digitali, che sperimenterà nuovi modelli di didattica museale e offrirà un museo inclusivo e consapevole, non solo un'esperienza estetica. Grazie all'intervento di questi due formidabili giganti, grandi per motivi differenti, si arriverà alla conclusione di un progetto che ci sta a cuore da molto, dopo un restauro durato oltre 10 anni. Ci auguriamo che sia l'inizio di una lunga collaborazione».

Una parte fondamentale del percorso è infatti ampiamente dedicata a studenti e insegnati attraverso la realizzazione di laboratori didattico-formativi, anche per i docenti. Un investimento, quello di Samsung, di 600mila euro che vede la tecnologia di ultima generazione al servizio dei visitatori all’interno di una Smart Classroom: totem interattivi e tablet con contenuti multimediali e differenziati, accessibili attraverso un’app dedicata, per fruire in modo dinamico le opere d'arte.

Obiettivo del Mibact è un incremento degli attuali 300mila visitatori alle 900mila presenze.

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