D’après Giorgio
Roma. «D'Apres Giorgio non è pensata come una mostra tematica su de Chirico, ma come un invito aperto agli artisti a interagire con gli oggetti e l'arredamento della casa, con opere specifiche e ovviamente anche con la figura di de Chirico stesso».
E’ così che il curatore Luca Lo Pinto spiega il progetto espositivo che apre la casa-museo Giorgio de Chirico ad un dialogo che segue molteplici direzioni. Gli artisti coinvolti, di diversa età, poetica e ricerca stilistica, parlano tra loro (Alek O, Darren Bader, Nina Beier, Carola Bonfili, Benny Chirco, Giulio Frigo, Martino Gamper, Paul Armand Gette, Mino Maccari, Tobias Madison & Kaspar Müller, Marcello Maloberti, Carlo Mollino, Momus, Olaf Nicolai, Henrik Olesen, Luigi Ontani, Nicola Pecoraro, Emilio Prini, Dan Rees, Izet Sheshivari, Alexandre Singh, John Stezaker, Luca Trevisani, Luca Vitone e Raphäel Zarka e altri ancora). La creatività contemporanea si confronta con il de Chirico artista, ma anche con la sua memoria, e dunque con il suo lato più intimo. Il pubblico riscopre la sua opera e la sua poetica, attualizzandola, guidato dall’interpretazione personale di critici, curatori e artisti, quali Laura Cherubini, Stefano Chiodi, Ester Coen, Andrea Cortellessa, Cristiana Perrella, Bartolomeo Pietromarchi, Francesco Stocchi.
«Il risultato - sottolinea Lo Pinto - è un lungo, schizofrenico racconto con i diversi lavori volti a scandirne i tempi e le modalità narrative. L'obiettivo è quello di offrire ai visitatori un ulteriore livello interpretativo della casa e in generale di questo artista tanto amato quanto discusso, la cui complessità è messa ancora più in evidenza dalle opere presenti nel museo prodotte dagli anni '40 in poi: il de Chirico più sottovalutato, ma in realtà il più "concettuale" e il più vicino alle ricerche e riflessioni portate avanti dalle nuove generazioni».
E la dimensione del racconto è data dalla esibizione graduale di installazioni, dipinti, disegni, sculture, fotografie, realizzati appositamente e quasi mimetizzati negli spazi della casa-museo. Le opere non verranno, infatti, presentate simultaneamente, ma in più fasi: non solo nuovi lavori, ma anche nuovi artisti entreranno nel mondo quotidiano di de Chirico, confrontandosi con la produzione dell’artista, con le sue variazioni e con le sue reinterpretazioni dell’arte passata e dei maestri antichi.
La mostra, aperta fino al 27 gennaio 2013, sarà un percorso che strada facendo accoglierà nuovi interpreti, per riflettere sulle diverse modalità con cui si guarda un oggetto e le sue relazioni con l’ambiente in cui è immerso.
«De Chirico stesso non guardava mai all'oggetto singolo ma alla sua collocazione nello spazio.
Scrive così per definire la prassi metafisica: io entro in una stanza, vedo un uomo seduto sopra una seggiola, dal soffitto vedo pendere una gabbia con dentro un canarino al muro scorgo dei quadri, in una biblioteca dei libri; tutto ciò non mi colpisce ma mi stupisce poiché la collana dei ricordi che si allacciano l’un l'altro mi spiega la logica di ciò che vedo». (da «Valori Plastici» anno 1, n. 1)
La mostra apre un altro dialogo: quello fra discipline e ambiti culturali diversi. Una colonna sonora creata da Momus accompagna il pubblico nella visita, e lo staff del Museo indosserà divise disegnate ad hoc dalla designer Julia Frommel.
Inoltre, per tutta la durata del progetto viene presentata per la prima volta al pubblico una serie di fotografie tratte dall'archivio della Fondazione. Il Prof. Paolo Picozza, presidente della Fondazione, sottolinea come far dialogare artisti di oggi con un grande Maestro del ‘900 consenta di focalizzare l'attenzione sull'eredità, declinata in forme nuove e originali, che egli lascia all'arte contemporanea e aggiunge, in riferimento a questo progetto, che «aprire le porte della casa de Chirico deve essere un modo per far emergere letture inedite e aspetti meno conosciuti del Maestro, e comunicarli al pubblico più vasto che quotidianamente viene in visita».
La Fondazione realizza così la sua mission, facendo della casa un luogo in cui non solo si conserva una collezione che rappresenta un unicum della produzione dechirichiana, ma in cui si riflette, si ricerca, si crea, in un dialogo aperto al pubblico, a diversi ambiti creativi, alla contemporaneità nel suo complesso, mirante a capire in che modo epoche diverse leggono un grande artista rendendone sempre attuale il messaggio.
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D'APRÈS GIORGIO
un progetto a cura di Luca Lo Pinto
inaugurazione: venerdì 27 gennaio 2012 dalle ore 11 alle 20
dal 28 gennaio 2012 al 27 gennaio 2013
Fondazione Giorgio e Isa de Chirico
Piazza di Spagna 31, 00187 Roma