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Culturit: un Network di giovani imprenditori per la Cultura

  • Pubblicato il: 18/07/2017 - 18:27
Rubrica: 
DOVE OSA L'INNOVAZIONE
Articolo a cura di: 
Annachiara Santoro

I giovani e il mondo del lavoro. Una storia sorprendente tutta dal sapore italiano. Culturit, un progetto ambizioso nato da un giovane universitario, Luca Pietro Ungaro, per promuovere l’imprenditoria culturale. Dal 2014 è operativo un network di associazioni nelle principali città universitarie italiane, formato in prevalenza da studenti universitari che, affiancati nei loro progetti e attività da professori e professionisti del settore socio-culturale, promuovono lo sviluppo dell’imprenditoria culturale del nostro Paese.
 


 
Proviamo a stravolgere il pensiero comune, tentando un ragionamento controcorrente.  Cominciamo col credere che la Cultura conti più di quanto possiamo immaginare e che, nonostante il perdurare di tempi non facili sotto il profilo economico, sia assolutamente necessario investire in tale ambito. Anzi, proviamo a pensare che un nuovo inizio sia possibile, per un rilancio economico e sociale del nostro Paese, partendo proprio da investimenti sulla cultura. Ragionare in questi termini giustifica la convinzione per cui la Cultura può produrre valore economico, sia essa un investimento e non piuttosto una spesa. Sarebbe dunque necessario che le politiche culturali del nostro Paese non optassero per dei tagli – a motivo di un’idea forse ancora diffusa per cui la cultura sottrae risorse – quanto piuttosto attuassero un impegno concreto nell’elaborare strategie a favore di investimenti nel comparto culturale, tali da renderlo il perno del nostro sistema economico.
Inoltre, sarebbe importante avere una visione maggiormente più ampia, cercando non solo di investire sulla valorizzazione del bene culturale, quanto piuttosto di pensare in maniera sistemica, coordinando l’offerta culturale in modo da “fare sistema”. Questo comporterebbe la creazione di sinergie, dove interazione e integrazione tra realtà culturali diverse concorderebbero per un agire comune, e le componenti culturale e creativa diverrebbero catalizzatori per migliorare la nostra società. Infine, ma non da ultimo, sarebbe fondamentale ragionare a lungo termine così da avere una visione “macro” della situazione e dunque intervenire investendo sul capitale umano. Qui risiede il grande potere che il patrimonio culturale italiano può vantare e fare valere. Diamogliene atto e diamogli la possibilità di mettersi in atto!
A questo punto, provando a combinare tutte queste componenti, il risultato che ne viene fuori è una storia sorprendente e alquanto interessante, tutta dal sapore italiano, che vi vogliamo raccontare.
Culturit nasce dalla mente del giovane universitario Luca Pietro Ungaro, oggi 24enne con una formazionein Economia e Finanza conseguita tra Milano e Parigi, impegnato professionalmente in una società di consulenza direzionale per il settore bancario e assicurativo e membro dei Global Shapers del World Economic Forum. Nel 2014 dà vita ad un progetto altamente ambizioso con protagonisti i giovani, che animati da una gran voglia di mettersi in gioco e da un pizzico di sana follia osano con coraggio, seppure sempre con determinazione, lanciandosi in un’avventura tutta nuova che li fa decollare a gran velocità nel mondo della cultura e dell’imprenditoria culturale.
Come ogni realtà che sta per prendere forma, Culturit i suoi primi passi li muove soprattutto sul piano organizzativo e relazionale, con il fermo obiettivo di concentrarsi sulla necessità di sopperire ad alcuni bisogni e debolezze che il settore culturale italiano presenta, intervenendo a favore di una migliore gestione dei beni culturali e lasciando spazio di manovra e iniziativa a brillanti giovani universitari.
In breve tempo la “macchina” Culturit si mette in moto e con grande rapidità diviene una realtà solida e bene organizzata che si muove con dinamicità, rispondendo in maniera puntuale e funzionale agli obiettivi che si pone. Strutturata come organizzazione no-profit, Culturit è un network di associazioni presente nelle principali città universitarie italiane (Milano, Venezia, Torino, Trento, Bologna, Firenze, Roma, Napoli), formato in prevalenza da una rete di oltre 200 studenti universitari che, affiancati da professori e professionisti del settore socio-culturale (knowledge partner, se ne contano oltre 60) in progetti e attività con una durata di impegno che varia da 1 a 5 mesi, promuovono lo sviluppo dell’imprenditoria culturale del nostro Paese. Culturit può in particolare oggi contare sul supporto dell’Istituto Treccani, tramite la persona di Massimo Bray, suo Direttore generale ed ex Ministro MIBACT.
 
Le tipologie di progetti che Culturit realizza variano in virtù degli accordi presi con l’ente richiedente la consulenza. Ne è un esempio il business game organizzato dalla sede locale di Culturit Statale (Milano) presso il Circolo Filologico Milanese, un’attività che si è conclusa con la proposta di nuove idee attuabili dall’ente per l’elaborazione di un nuovo piano di comunicazione.
Il più delle volte la consulenza che Culturit fornisce si focalizza specificatamente proprio nell’ideazione e implementazione di nuovi piani comunicativi. Ne è altro esempio il caso di ‘Fotomaratona#portusphotocontest’ per il Parco Archeologico del Porto di Traiano a Roma, un progetto di consulenza realizzato da Culturit Venezia per conto della Fondazione Benetton, il cui obiettivo mirava alla valorizzazione culturale del sito archeologico.

Data la natura stessa del Network Culturit e l’eterogeneità dei membri di cui si compone, i progetti in cui è impegnato vertono sull’ambito più prettamente economico tramite l’elaborazione di business plan o piani di posizionamento strategico per gli enti culturali con cui stipula attività collaborative. Per cui il business proposal realizzato da Culturit Cattolica per conto dell’azienda di promozione culturale City Secrets è un esempio molto interessante in tale proposito. Si è trattato di un progetto che mirava alla candidatura dell’azienda come partner ufficiale dell’evento ‘Matera 2019 - Capitale Europea della Cultura’.
 
L’ambiente frizzante che caratterizza Culturit cerca di coniugare due componenti importanti: i giovani e il mondo del lavoro. Nel momento in cui la delicata questione occupazionale giovanile assume toni sempre più allarmanti, e a cui si aggiunge la carenza di un meccanismo solido che favorisca l’inserimento nella realtà lavorativa, prende forma il progetto Culturit, che ha saputo intervenire su un fattore di criticità, facendone il suo punto di forza: disoccupazione giovanile da un lato, e necessità di innesto nel mondo culturale di nuove e fresche competenze.
Una occasione concreta e preziosa per gli studenti di affrontare la delicata transizione tra il mondo dello studio e quello professionale, fungendo da ponte tra due realtà che troppo spesso paiono distanti e scollegate. Enorme è l’opportunità data agli universitari di poter fare un’esperienza lavorativa durante il proprio percorso di studi, trattando in maniera diretta casi e progetti concreti, fornendo consulenza a enti e istituzioni impegnati nella sfera culturale, in modo da costruirsi quell’importante bagaglio di esperienza che favorisca l’ingresso nel mondo del lavoro. Un’operazione win win: l’ente disporrà del supporto, e gli studenti della possibilità di dare risposta pratica a una formazione troppo spesso teorica, dell’acquisizione di responsabilità, della consapevolezza di spendersi per qualcosa in cui credono contribuendo a realizzarlo in prima persona.
 
Questi sono i fattori del successo che Culturit sta riscuotendo, in termini di rapida espansione (numero di membri e sedi aperte), oltre che di reputazione. Elemento caratterizzante i membri interni all’Associazione è la multidisciplinarietà, oltre la trasversalità delle competenze, cui si aggiunge un forte spirito di gruppo, una necessaria dose di umiltà per sapere chiedere consiglio a chi ha maggiori competenze professionali e il fatto di intessere stretti rapporti collaborativi. “Siamo un network solido i cui membri sono uniti da un forte senso di appartenenza. In Culturit vige la concezione comune della rete come un mezzo e mai come un fine, rendendo le interazioni dinamiche e mai fini a sé stesse. Lavorare insieme crea un bacino di forte ispirazione per gli studenti, e le competenze di ognuno sono continuamente canalizzate per la crescita di tutti”, afferma il suo fondatore.
Dal punto di vista pratico, l’impegno e la voglia di fare dei membri Culturit si attua, oltre che nei vari progetti, in tre attività permanenti secondo cui l’Associazione risulta strutturata. Innanzitutto, la Culturit University, un programma di formazione interno che offre un confronto diretto con i knowledge partner, al fine di accrescere le proprie competenze professionali attraverso momenti stimolanti di scambio e arricchimento reciproco. Il DoTank, un gruppo di lavoro interno che elabora studi, ricerche, progetti ed eventi relativi all’ambito della gestione dei beni culturali, dell’educazione e dell’imprenditoria culturale. Infine, il Giornale / The Culturit Review, la rivista online dedicata ad approfondimenti tematici, che attraverso le tre rubriche di cui si compone, cerca di indagare e raccontare la realtà culturale con un’attenzione particolare al tema dell’imprenditoria giovanile del settore culturale.
I giovani di Culturit hanno bene capito che non è tempo di indugiare troppo perché ci sono delle impellenze a cui urge dare risposta immediata. E il settore culturale nel nostro Paese ha ora più che mai bisogno di menti brillanti e vogliose che si spendano in maniera attiva e propositiva per creare progetti e idee innovativi. È questo il momento opportuno per osare e contribuire a portare una ventata di speranza e freschezza in un settore che sembra assopito.
 
Annachiara Santoro, Culturit

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