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Cultura&Turismo: binomio strategico per la ripresa?

  • Pubblicato il: 16/02/2014 - 10:42
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Articolo a cura di: 
Francesca Sereno

Come possono fare sviluppo il paesaggio e patrimonio artistico culturale? Se ne è discusso il 12 febbraio alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma in un convegno promosso da Formez e Federculture.
Roma. Nella classifica della competitività turistica del World Economic Forum, l'Italia figura al 26° posto nel ranking mondiale ed è 18° nella classifica europea; inoltre solo il 39% dei turisti viene in Italia per motivi culturali.
Eppure l'Italia gode di un «sentiment» altamente positivo: lo rivelano i dati di Tripadvisor, portale dove è tra i primi 5 Paesi più ricercati con circa 3,9 milioni di utenti al mese, e di Google, dove il Made in Italy cresce del 12% e il turismo con il 15% è la categoria con l'aumento maggiore.
Il nodo centrale della perdita di competitività, concordano i vari rappresentanti istituzionali, sono la mancanza di un Sistema che supporti adeguatamente lo sviluppo del turismo e la frammentarietà delle competenze che in molti casi genera interventi locali in materia di turismo non coerenti con le politiche regionali e nazionali.
Best practices come l'area archeologica sarda di Barumini, dove il modello di gestione dell'omonima fondazione  ha attratto 200.000 visitatori, o eventi come la Festa di Sant'Agata a Catania, che in 3 giorni ha visto 1,5 milioni di persone, rimangono «fiori nel deserto» se non inseriti in una logica di offerta integrata e condivisa all'interno di un territorio più ampio.
Tra le proposte di Formez e Federculture al convegno promosso a Roma il 12 febbraio c'è  la creazione di una «cabina di regia unica» tra Governo, Ministeri e Regioni unita a strumenti di incentivazione turistica come una Tourist Card Nazionale mirata ad integrare un'estesa gamma di servizi e convenzioni per il turista attraverso nuove tecnologie.
Per Enrico Pazzali-l'AD Fiera Milano è necessaria maggiore attenzione all'utenza, che si sta spostando sempre di più verso i paesi emergenti, i cosiddetti BRIC. La Russia, per esempio, registra un incremento di spesa in Italia del 19%, mentre la Cina del 34%. E' una grande opportunità cogliere l'interesse di questi paesi per l'Italia, ma bisogna superare delle barriere burocratiche - «Russi e Cinesi non riescono a venire in Italia perché non riusciamo a fare i visti!» - e proporre un'offerta integrata turismo-cultura in linea con i loro desiderata. Expo 15, conoscendo il grande interesse dei Russi per l'opera lirica, ha ottenuto l'apertura de La Scala in agosto e ha definito un circuito di spettacoli tra i teatri lirici di Torino, Milano e Venezia».
In quest'ottica Bruno Francesconi di Poste Italiane presenta il «kit del turista a Matera», un progetto pilota che partendo dall'offerta turistico-culturale del territorio, accompagna il visitatore nelle diverse fasi della sua esperienza: dalla preparazione del tour, con la pianificazione del viaggio su un portale online, alla permanenza con una tourist card legata ad un circuito finanziario e logistico e, infine, al rientro, con l’offerta di un sito e-commerce sul quale ritrovare prodotti ed oggetti del Made in Italy apprezzati durante la vacanza.
Dunque Expo 2015 e la candidatura di Matera a Capitale Europea della cultura sono opportunità per attrarre e al tempo stesso fidelizzare nuovi visitatori, sottolinea Paolo Verri, coinvolto in entrambi gli eventi. E aggiunge l'importanza di cogliere l'occasione di questo tipo di manifestazione per lavorare in un'ottica di sistema, adeguare le infrastrutture e migliorare la percezione del visitatore rispetto al territorio italiano nel suo complesso.
Per questo, afferma il presidente di Federturismo, Renzo Iorio, è importante intervenire dove sorge la domanda ancor prima che il viaggio si realizzi e «narrare lo stile Italia» a prescindere dall'offerta turistica specifica.
E' altrettanto importante, sostiene  il presidente di Slow Food Roberto Burdese, «mettere in rete tutti quei territori marginali» che propongono il meglio dell'offerta enogastronomica, asset strategico di sviluppo per l'Italia. Il turismo è la prima fonte di sostegno di agricoltura ed enogastronomia, un calo del settore impatta anche sul paesaggio che rischia cementificazione ed abbandono, fenomeni troppo spesso diffusi nel nostro Paese.
Un altro aspetto strategico per il rilancio del settore turistico è la formazione e l'accompagnamento allo start up di imprese giovanili per la gestione di servizi turistico-culturali. Ne è convinta, tra gli altri, Michela Stancheris, assessore turismo, sport e spettacolo della Regione Sicilia, che ha messo al centro delle sue politiche di sviluppo il sostegno alle nuove generazioni, portatrici di elevate competenze tecnologiche e capaci di operare con poche risorse a disposizione.
Inoltre, il rilancio del settore turistico-culturale del Mezzogiorno è senza dubbio una delle priorità di intervento e di questo ne è consapevole qualche operatore privato, basti pensare a Ryan Air posizionata in ben 9 aeroporti del Sud Italia.

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