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Creare pensiero e metterlo a terra: l’ecosistema di intelligenze di Fondazione Italiana Accenture

  • Pubblicato il: 18/05/2018 - 08:02
Rubrica: 
FONDAZIONI D'IMPRESA
Articolo a cura di: 
Francesca Panzarin

Focus sulla digital social innovation  e approccio multistakeholder. Anna Puccio, Segretario Generale di Fondazione Italiana Accenture, socia Assifero, racconta l’evoluzione e i progetti di una fondazione indipendente dall'azienda madre ma che ne condivide profondamente il DNA.

  
Quando e perché nasce la Fondazione Italiana Accenture?
Pensata come voce altra rispetto all'azienda, la fondazione nasce nel 2002 con un focus principale sulla ricerca. Il primo progetto è stato infatti uno studio sull'attrattività del sistema paese in collaborazione con l'Università Bocconi durato 4 anni.
Gli scopi iniziali, che sono tutt’ora alla base dell’attività della fondazione, sono due: trasferire tecnologiecompetenze ed esperienze dal mondo profit al mondo non profit, con una particolare attenzione ai giovani. Il focus è quindi la digital social innovation e lo sviluppo economico sostenibile.
 
Quali sono gli obiettivi e gli strumenti della fondazione?
Sosteniamo e abilitiamo la realizzazione di progetti di digital social innovation affinché siano sostenibiliscalabilireplicabili e in grado di generare occupazione. La fondazione è specializzata nel progettare concorsi per idee promossi da noi o da altre realtà, profit e non, abilitando l’incontro tra chi ha buone idee e chi ha le risorse per realizzarle attraverso la piattaforma digitale ideaTRE60, uno strumento per proporre idee, condividerle e ottimizzarle grazie ad un percorso di digital learning e di formazione on site che dà la possibilità di trasformare le migliori idee in progetti concreti.
Finora sono state realizzate 90 call for ideas a cui hanno aderito 7.700 persone inviando oltre 4.500 idee progettuali.

La prima parola chiave alla base delle aree di azione della fondazione è “convergenza”.
La prima tematica che la fondazione è impegnata a diffondere è quella che noi chiamiamo “Convergence for Digital Social Innovation”: la parola “convergenza” richiama una nuova modalità di relazione tra mondo Profit, organizzazioni Non Profit e Isitituzioni che si basa su una collaborazione strategica e di medio-lungo periodo per generare un più elevato valore condiviso.
L’attuale contesto in cui le tecnologie stanno ridefinendo i mercati e il modo di vivere sollecita un cambiamento di sistema in cui questi attori devono mettere a fattor comune le loro competenze, in un’ottica di continuo e sinergico scambio di esperienze.
Il tema degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) promossi dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e, più nello specifico, l’obiettivo n°17 “Partnership for the Goals”, è un esempio concreto di come la  convergenza multistakeholder stia diventando un vero e proprio modello per lo sviluppo sostenibile.
Su questa tematica Fondazione Italiana Accenture promuove la call for ideas Youth in Action for Sustainable Development Goals, insieme a Fondazione Eni Enrico Mattei e Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, rivolta agli under 30 a partire dalla consapevolezza del potenziale trasformativo dei giovani a favore dell’implementazione dell’Agenda 2030.
Il concorso, giunto alla seconda edizione, si propone di raccogliere e premiare le migliori idee progettuali - in termini di soluzioni innovative ad alto impatto sociale ed essere connotate da una componente tecnologica -  in grado di favorire il raggiungimento degli SDGs in Italia sensibilizzando al tema dell’Agenda 2030. La premiazione sarà il prossimo 5 giugno nella sede di Microsoft a Milano, insieme alle oltre 20 aziende partner dell’iniziativa.
La seconda tematica legata alla convergence è quella del Cultural Heritage: Fondazione Italiana Accenture promuove la valorizzazione di territori a potenzialità turistica inespressa attraverso la messa a sistema di competenze e tecnologie la collaborazione tra attori del territorio.
Un esempio di come fare rete sia una modalità virtuosa di generare valore è il progetto Trame d’Italia” che mira a valorizzare, a livello nazionale e internazionale, i territori del nostro Paese meno conosciuti attraverso itinerari esperienziali capaci di coniugare un alto livello culturale con modalità divulgative innovative e coinvolgenti, trasformando il ‘viaggio’ in una reale opportunità di crescita sia per il viaggiatore che per le realtà territoriali che lo ospitano, creando valore economico.
Dopo la fase sperimentale avviata con il bando ARS nel 2012, Trame d’Italia si propone di essere una sorta di franchisor responsabile di valorizzare il brand e la relazione con i viaggiatori nazionali ed esteri, coordinare l’evoluzione della piattaforma, stabilire alleanze con grandi player nazionali ed internazionali nel mondo del turismo-cultura-finanza, promuovere l’adesione di altri territori fino a diventare un vero integratore nazionale, nel maggior numero possibile di territori a potenziale inespresso.
Dopo i progetti pilota di Trame di Lunigiana e Trame di Monferrato, il 22 maggio al Mibact si terrà la conferenza stampa di presentazione di Trame d’Italia – Terre di cultura, che vede il coinvolgimento anche di Associazione Dimore Storiche Italiane, CGM, Confcooperative, FAI, Fondazione Cariplo, Musement, Touring Club, Valica e UBI.

Fondazione Italiana Accenture è impegnata in primo piano anche sul tema dell’economia circolare.
Nell’ottica di offrire ispirazione e spunti pratici sul tema della Circular Economy intesa come attivazione di circoli virtuosi e sinergici di riutilizzo delle risorse nel 2015 Fondazione Italiana Accenture ha promosso l’edizione italiana del libro – ormai best selller - “Circular Economy. Dallo spreco al valore di Peter Lacy (Global Managing Director Sustainability Services di Accenture) dedicato all'applicazione di modelli di economia circolare e che raccoglie esperienze dal mondo profit e da quello non profit.

Il terzo pilastro dell’attività della fondazione è quello dei giovani e lavoro.
Alla luce della difficoltà d’ingresso e dell’asimmetria tra le competenze acquisite durante il percorso di studio e quelle richieste dal sistema produttivo, Fondazione Italiana Accenture lavora in sinergia con il programma di CSR di Accenture, “Skills to Succeed per dotare entro il 2020 almeno 3 milioni di persone nel mondo di competenze utili per trovare un lavoro o per diventare imprenditori.
Oltre al citato Youth in Action for SDGs e ARSlab (progetto di Alternanza Scuola Lavoro ideato con l’Associazione Dimore Storiche Italiane), si è da poco conlusa la seconda edizione di Welfare, che impresa! 2017, promosso con Fondazione Bracco, Fondazione Golinelli, Fondazione Snam e Ubi Banca e il  contributo scientifico di AICCON  e  TIRESIA e la partnership tecnica degli incubatori PoliHub, SocialFare e Campania NewSteel.
L’obiettivo è premiare le migliori idee di welfare di comunità proposte da giovani startup under 35 in grado di produrre benefici in termini di sviluppo locale in diversi settori (agricoltura sociale, valorizzazione del patrimonio culturale e conservazione del paesaggio, welfare culturale e inclusivo, servizi alla persona  e welfare comunitario).
 
Quale è la relazione tra la fondazione e l’azienda?
La fondazione è indipendente dall'azienda ma vive nel DNA dell'azienda. Un esempio interessante di questo link è  "Job station" (centri di smart working per la disabilità psichica fondati sul principio del lavoro a distanza), promosso da Progetto Itaca in collaborazione con la Corporare Citizenship d Accenture, nato dal concorso sulla piattaforma digitale ideaTRE60 e poi adattato dall'azienda
 
Che differenza c’è tra la Fondazione Italiana Accenture e la fondazione internazionale?
La fondazione global, costituita dai partner nel 1996 in occasione della quotazione in borsa dell'azienda, è una realtà di erogazione che lavora solo su grandi progetti attraverso l'intermediazione delle associazioni non profit.
Tra la decina di fondazioni nazionali che operano invece direttamente, l'Italia è una delle prime a essere stata costituita.
 
Quale è la dotazione della fondazione?
Abbiamo una dotazione annuale di mantenimento che copre gli stipendi. Le erogazioni in denaro che la fondazione elargisce sono attorno ai 50mila euro. Mettiamo infatti a disposizione principalmente know-how, competenze e tecnologie piuttosto che erogare grant.

Com’è composto il team?
La squadra di lavoro è costituita da 8 persone dedicate oltre al Presidente (Diego Visconti, ex partner Accenture) e a consulenti Accenture che collaborano on demand su alcuni progetti.
Una delle caratteristiche distintive della fondazione è la sua grande community
I progetti, la piattaforma ideaTRE60 e l’attività sui social hanno creato una comunità molto amplia e diversificata: abbiamo quasi 90.000 contatti che interagiscono attraverso la piattaforma (22.000), Twitter (35.000) e Facebook (28.000). Possiamo dire che la fondazione è oggi quasi un editore.
Obiettivo è fare massa critica su idee e fondi.
 
 
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