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Alla ricerca dell’efficacia

  • Pubblicato il: 10/05/2014 - 16:19
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI D'ORIGINE BANCARIA
Articolo a cura di: 
Redazione

Roma. Linee comuni per gli interventi nel Welfare per le Fondazioni di origine bancaria. Questo l’indirizzo del documento programmatico varato da Acri, l’associazione che le riunisce, per rendere più efficace e di sistema l’investimento nel settore sul quale ogni anno gli enti destinano circa il 30% (300 milioni di euro nel 2012) delle loro erogazioni.
Il principio di base è la ricerca comune di modelli di intervento innovativi, ispirati alla sussidiarietà, che promuovano efficacemente una risposta collettiva per la creazione di un nuovo welfare a livello territoriale, di comunità, basato su una pluralità di soggetti e soluzioni, in cui sostenibilità, equità, accesso e responsabilità siano parole chiave.

«L’obiettivo è sviluppare le capacità e l’autonomia delle persone, delle comunità e della società nel suo insieme, affinché nell’ambito di un più ricco e articolato panorama di risposte a cui, in aggiunta allo Stato e agli enti locali, partecipino tutti i soggetti, dal non profit ai cittadini, dalle fondazioni di erogazione al welfare aziendale, si possa soddisfare i bisogni sociali in maniera al contempo universalistica e selettiva - dichiara Giuseppe Guzzetti, presidente dell’Acri -. Questo nuovo welfare potrà da un lato contribuire ad evitare sprechi, duplicazioni e assenza di responsabilizzazione, dall’altro favorire la crescita del sistema economico e sociale, generando opportunità di lavoro».

Le gli assi prioritari espressi dal documento per gli interventi nell’area socio-assistenziale: individuare modelli capaci di perseguire obiettivi sia di efficacia che di efficienza; implementare interventi che sviluppino o potenzino le risorse umane e professionali, nonché le reti presenti sui territori; promuovere sistemi di “governo comunitario” e di erogazione dei servizi in grado di integrare in modo virtuoso, risorse pubbliche e private disponibili, costruendo «reti sociali».

Le Fondazioni promuoveranno quindi sperimentazioni pilota di modelli di intervento, per valutarne l’efficacia nella soluzione dei problemi; sosterranno l’ingegnerizzazione di soluzioni organizzative per  diffondere i modelli efficaci, ridurre la frammentazione dell’offerta e favorire il buon funzionamento di reti multi-attore; contribuiranno a far crescere la cultura e le competenze nel monitoraggio e nella valutazione comparativa dell’efficacia, dei costi e degli impatti delle politiche e degli interventi di welfare; favoriranno la collaborazione delle pubbliche amministrazioni, in particolare locali e del Terzo Settore.

Più efficacia per un nuovo Welfare. Di Comunità.Roma. Linee comuni per gli interventi nel Welfare per le Fondazioni di origine bancaria. Questo l’indirizzo del documento programmatico varato da Acri, l’associazione che le riunisce, per rendere più efficace e di sistema l’investimento nel settore sul quale ogni anno gli enti destinano circa il 30% (300 milioni di euro nel 2012) delle loro erogazioni.
Il principio di base è la ricerca comune di modelli di intervento innovativi, ispirati alla sussidiarietà, che promuovano efficacemente una risposta collettiva per la creazione di un nuovo welfare a livello territoriale, di comunità, basato su una pluralità di soggetti e soluzioni, in cui sostenibilità, equità, accesso e responsabilità siano parole chiave.

«L’obiettivo è sviluppare le capacità e l’autonomia delle persone, delle comunità e della società nel suo insieme, affinché nell’ambito di un più ricco e articolato panorama di risposte a cui, in aggiunta allo Stato e agli enti locali, partecipino tutti i soggetti, dal non profit ai cittadini, dalle fondazioni di erogazione al welfare aziendale, si possa soddisfare i bisogni sociali in maniera al contempo universalistica e selettiva - dichiara Giuseppe Guzzetti, presidente dell’Acri -. Questo nuovo welfare potrà da un lato contribuire ad evitare sprechi, duplicazioni e assenza di responsabilizzazione, dall’altro favorire la crescita del sistema economico e sociale, generando opportunità di lavoro».

Le gli assi prioritari espressi dal documento per gli interventi nell’area socio-assistenziale: individuare modelli capaci di perseguire obiettivi sia di efficacia che di efficienza; implementare interventi che sviluppino o potenzino le risorse umane e professionali, nonché le reti presenti sui territori; promuovere sistemi di “governo comunitario” e di erogazione dei servizi in grado di integrare in modo virtuoso, risorse pubbliche e private disponibili, costruendo «reti sociali».

Le Fondazioni promuoveranno quindi sperimentazioni pilota di modelli di intervento, per valutarne l’efficacia nella soluzione dei problemi; sosterranno l’ingegnerizzazione di soluzioni organizzative per  diffondere i modelli efficaci, ridurre la frammentazione dell’offerta e favorire il buon funzionamento di reti multi-attore; contribuiranno a far crescere la cultura e le competenze nel monitoraggio e nella valutazione comparativa dell’efficacia, dei costi e degli impatti delle politiche e degli interventi di welfare; favoriranno la collaborazione delle pubbliche amministrazioni, in particolare locali e del Terzo Settore.
Più efficacia per un nuovo Welfare. Di Comunità.