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Maggio 2016

Che saranno, i musei?

  • Pubblicato il: 13/05/2016 - 17:40
MUSEO QUO VADIS?

È partita dalla Galleria Nazionale dell’Umbria una riflessione per iniziare a dar corpo e conto dei primi passi che sta muovendo la riforma del sistema museale nazionale – un percorso ancora in parte sconosciuto - con un dibattito che ha coinvolto il Sottosegretario MiBACT Ilaria Borletti Buitoni, Claudia Ferrazzi, Segretario generale dell’Accademia di Francia a Roma e Paola Marini, direttore delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, accolte da Marco Pierini, direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria e del Polo Museale della regione
 

Articolo a cura di: 
Rosaria Mencarelli

La vera risorsa dei musei italiani sono le sue persone perché il denaro segue le idee

  • Pubblicato il: 13/05/2016 - 17:26
MUSEO QUO VADIS?

Secondo James Bradburne, guidato dalla visione della Grande Brera di Franco Russoli, la chiave della rinascita dell’istituzione sono il decentramento e la valorizzazione dei dipendenti, a partire dai custodi.  Le risorse economiche sono importanti, ma non urgenti

Articolo a cura di: 
Francesca Panzarin

Sull’azione dei musei: teoria e pratica. Il caso del MAN di Nuoro

  • Pubblicato il: 13/05/2016 - 16:37
MUSEO QUO VADIS?

Ci sono condizioni geografiche sfavorevoli, che diventano precondizione per una progettualità di ancor più ampio respiro. Il concetto di sinergia è alla base delle sensibilità che hanno dato vita (anche) al nuovo ciclo di mostre dell’istituzione sarda, e raccontano di un modus operandi dinamico in cui il momento espositivo è il passaggio più visibile di una ricerca articolata, capillare e trasmissibile. Tre mostre personali e 'corali' allo stesso tempo, quelle di Roman Signer – la prima in un’istituzione italiana per l’artista svizzero, Ettore Favini e Salvatore Fancello. Ne parliamo con il direttore, Lorenzo Giusti

Articolo a cura di: 
Giangavino Pazzola

Ni una más. Arte e attivismo contro il femminicidio

  • Pubblicato il: 13/05/2016 - 16:36
CONSIGLI DI LETTURA

Francesca Guerisoli, direttore artistico della Fondazione Pietro Rossini e curatrice italiana di Zapatos Rojos, il progetto partecipativo che vede protagoniste le famose scarpe rosse dell’artista messicana Elina Chauvet diventate simbolo della lotta contro la violenza sulle donne, ci racconta come da Ciudad Juárez a Milano, la sua ricerca sul rapporto tra Arte e attivismo contro il femminicidio si sia sviluppata ed arricchita fino a diventare un libro
 

Articolo a cura di: 
Elena Lombardo
Autore/i: 

«Oltre la sindrome del Vilcoyote». Ci vuole coraggio per disegnare le Politiche

  • Pubblicato il: 13/05/2016 - 16:36
CONSIGLI DI LETTURA

Questo il titolo del nuovo libro di Luca Dal Pozzolo e Aldo Garbarini con Francesco De Biase. Riflessioni e proposte per salvare le nostre politiche culturali dall'ennesima caduta nel vuoto. Questione di consapevolezza, questione di scelta, che parte dal «mettere la cultura al centro delle nuove domande sociali»

Articolo a cura di: 
Maria Elena Santagati

Il (non) pubblico della lirica, questione centrale per il rilancio del settore

  • Pubblicato il: 13/05/2016 - 16:35
SI FA TEATRO

Se proviamo per un secondo ad immaginare il pubblico della lirica, è probabile che ci vengano in mente persone eleganti di età avanzata che assistono agli spettacoli in saloni vellutati, in un'atmosfera da film ambientato nell'800. L'Osservatorio dello Spettacolo della Regione Emilia Romagna, in una ricerca presentata il 17 aprile scorso al Teatro Comunale di Bologna, conferma in parte questa percezione: il pubblico della lirica è di età avanzata, istruito e fidelizzato al proprio teatro. Con la diminuzione crescente della partecipazione e della spesa, il comparto della lirica sta manifestando sintomi di difficoltà. Che fare dunque per frenare il declino e recuperare le nuove generazioni? Integrando indicatori statistici con dati qualitativi e con il contributo della sociologa del cultura Roberta Paltrinieri e dell'economista della cultura Michele Trimarchi, il Report dell'Osservatorio suggerisce alcune direzioni da intraprendere

 

Articolo a cura di: 
Francesca Sereno
Autore/i: 

10 anni (+100) e non sentirli

  • Pubblicato il: 13/05/2016 - 13:37
FONDAZIONI E ARTE CONTEMPORANEA

Situata nello storico quartiere San Lorenzo di Roma, la Fondazione Pastificio Cerere compie 10 di attività e, con Marcello Smarrelli alla guida, guarda al futuro. Un futuro di scenari internazionali ma fortemente radicato nel territorio. Parole d’ordine sperimentazione, formazione, ricerca

Articolo a cura di: 
Stefania Crobe
Autore/i: 

Un’opera d’arte vivente mi camminava accanto. Louise Nevelson

  • Pubblicato il: 13/05/2016 - 13:36
FONDAZIONI PER LA CULTURA

«Non so se la definizione di scultrice mi si addica. Faccio dei collage. Ricostruisco il mondo smembrato in una nuova armonia». A distanza di 43 anni dalla prima esposizione di Louise Nevelson a Milano, la Fondazione Marconi presenta nella sua sede un nucleo di circa 80 opere, tra sculture e collages, datate a partire dal 1955 fino agli ultimi anni Ottanta.  Raffaella Bortino ci parla dell’artista dalla grande forza in risposta alla sofferenza e alla fragilità, scomparsa nel 1988. La frequentò a New York «Un’opera d’arte vivente mi camminava accanto»
 
 
 
 

Articolo a cura di: 
Raffaella Bortino

Il moderno ritorno all’Eden. Carlo Ratti parla del progetto per la nuova Fondazione Agnelli

  • Pubblicato il: 13/05/2016 - 13:32
FONDAZIONI PER LA CULTURA

Dal 2008 la Fondazione Agnelli ha orientato in maniera decisa i suoi sforzi nella ricerca sulle tematiche legate all’education – scuola, università e life learning –, riconoscendo lo sviluppo del capitale umano come strumento principe nella crescita della collettività, basata sul benessere economico e la coesione sociale. Numerose sono le attività incentrate sulle problematiche connesse al sistema scolastico e universitario e sulla ricerca di possibili soluzioni, sempre nella prospettiva della centralità del servizio scolastico pubblico. Assecondando l’opportunità di adeguare gli spazi ad esigenze in continuo cambiamento, l’ente torinese decide di rinnovare la propria sede storica e di conferire l’onore e onere del progetto ad un’eccellenza dell’architettura internazionale, il torinese Carlo Ratti. Direttore del MIT SENSEable City Lab di Boston, l’architetto e ingegnere è stato chiamato a creare «uno spazio per Homo Ludens collaborativi, capaci di apprendere gli uni dagli altri» in coliving, coworking e comaking. Parole chiave anche in un altro progetto di Ratti: la riqualificazione della Caserma La Marmora in una “casa-bottega” che impegnerà Cassa Depositi e Prestiti

Articolo a cura di: 
Giangavino Pazzola